mercoledì 28 marzo 2018

DEL NOMADISMO





Sette chilometri a piedi ogni giorno, per andare e tornare dal lavoro.
Non mi pesano: mi pesa quell'aria densa di diesel che cerco di evitare scivolando tra viuzze e campi, indossando una mascherina anti smog. Mi peserebbe molto di più perdermi tutto quello di affascinante in cui mi imbatto ogni giorno: è quasi una sorpresa. L'unica certezza è che troverò qualcosa che adornerà quel sentiero per me sempre troppo piccolo e stretto che è l'esistenza stessa.
A volte, quando tutto stringe, penso ad un'esistenza nomade: vorrei inseguire l'estate, camminando su questa Terra. Non sentire mai il freddo, non vedere mai il buio. Vivere una vita in movimento, guidata dalla luce e dal calore.

E' primavera.
La natura è riuscita a trionfare ancora, nonostante tutto.
Allora, c'è ancora speranza.

Marzo 2018.

FOTO © Marta Costantino 

mercoledì 21 febbraio 2018

WALL DECOR - CUORI BALLERINI





Andate all'IKEA sotto Natale: passate un paio d'ore in rassegna tutto il negozio. Andateci da soli. La solitudine a volte è preziosa. Soffermatevi su quelle palline natalizie a forma di cuoricino, valutando se, assieme alle tonnellate di candele che avete nel carrello, rientrino nel vostro budget (in cassa vi accorgerete che avrete sforato: matematico). Portatele a casa e fatele stagionare su un mobile dove possiate guardarle per un mesetto. Mentre vi allenate sull'asfalto, come ogni giorno, riflettete su cosa possiate farne. Chiedete al catrame: il catrame narra molte storie interessanti.
Andate al lavoro e fatevi rapire da un fascio di rami recisi, posti al di fuori di quella singolare villa che sembra disabitata: fatevi ammaliare da quella moltitudine raccolta con sapienza in fascette. Fermatevi e fatevi rapire dalla bellezza perfetta di quelle forme. Prendetene un po', i più belli, e portateli al lavoro. Riportateli a casa, tenendoli come se fossero dei neonati: stretti al petto. A casa, posateli da qualche parte: anche loro devono decantare. Lasciate che i cuori ed i rami parlino mentre voi non siete in casa.
Prendete della china nera e dipingete il ramo. Prendete catenelle ed anellini, gentile eredità dei gioielli in carta che avete messo al mondo e che vi hanno logorato una guaina sinoviale. Mescolate ed assemblate il tutto con estremo incanto: con quello sguardo denso e intenso che soltanto gli amanti migliori ed i vostri figli possono donarvi. Quegli sguardi che lasciano solchi olfattivi sotto pelle.
Appendete al muro con un paio di chiodi: possibilmente a Est.
Cosicché ogni mattina il sole vi si posi.

Gennaio 2018.

FOTO © Marta Costantino 

ON MY WAY TO WORK - STORIE D'AMORE SPRECATO (Wasted Romance)


Desio.
Gli oggetti che incrocio per strada lungo il mio cammino, recano seco molte domande e poche risposte.

Febbraio 2018.

FOTO © Marta Costantino "On my way to work - Wasted Romance 00"

giovedì 15 febbraio 2018

PAUSA PRANZO CON LA MIA GEMELLINA ASTRALE


Desio.
Ciò che amo profondamente della fotografia, è il suo infinito potere evocativo. La capacità di trasportare, attraverso uno stimolo visivo, in altri luoghi ed in altri posti. La fotografia cancella tempo e spazio: è una porta verso altri mondi. E' un istante che colgo forse con altri sensi: che nascono dalla vista ma scivolano poi in sinestesie.

Se guardo Elisa, il suo incarnato algido, i capelli rossi, mi sembra di potere respirare la levigatezza della sua pelle. Posso sentire il suo respiro lieve, nell'istante preciso in cui ha chiuso gli occhi permettendomi di vederla. 

Ottobre 2017.

FOTO © Marta Costantino "Colleagues - Elisa"

ON MY WAY TO WORK - Clothes


Desio.
Vado al lavoro a piedi per un paio di ragioni. Tre, per la precisione: non possiedo una macchina, detesto l'inquinamento in cui sguazziamo in particolar modo in questa conca dimenticata da Dio che è la Brianza, e lavoro relativamente vicino a casa.

E poi, se andassi al lavoro in macchina, mi perderei frammenti di esistenza di altri esseri umani.
Questi erano su una panchina dietro al cimitero questa mattina: di solito trovo scarpe.
Oggi ho trovato un guardaroba intero.

Febbraio 2018.

FOTO © Marta Costantino "On my way to work - Clothes"

mercoledì 14 febbraio 2018

ON MY RUNNING WAY - LOVE - Sarò il tuo respiro e il tuo sudore



Celebrate l'Amore. 
In primis quello per voi stessi. Ogni giorno.

Febbraio 2018.

FOTO © Marta Costantino "On my way - I'll be your breath and your sweat"

martedì 13 febbraio 2018

ON MY WAY TO WORK - Sinapsi



Desio.
Quasi otto chilometri a piedi ogni giorno per andare e tornare dal lavoro riservano sempre almeno una sorpresa.

Febbraio 2018.

FOTO © Marta Costantino "On my way to work - Sinapsi"

L’ANNO DEL SALTO NEL BUIO (e non sono ancora atterrata)




Correva l’anno 2002: esattamente dodici anni fa.

È già il secondo post di fila in cui faccio riferimento ai numeri: mi affascinano e mi stordiscono almeno quanto il Tanqueray. Quello che mi stupisce dei numeri, è la loro ricorrenza in determinati periodi dell’esistenza di ciascuno di noi. Credo abbiano una sorta di significato nascosto: che ovviamente non ho ancora compreso. La verità è che ogni pretesto è buono per cercare di dare un senso alla mia presenza su questa Terra: vale tutto, anche i numeri. 

lunedì 12 febbraio 2018

ON MY WAY - Luci ed ombre



Torino.
Sotto questa pioggia di luce ed ombre mi hai accolta.

Luglio 2016.

FOTO © Marta Costantino "Luci ed ombre"

HOME DECOR: GHIRLANDA CON FIORI DI GESSO


Prendi un'anima inquieta che è incapace di sostare.
Prendi una casa che ha bisogno di essere arredata e sigillata con i vessilli di quell'anima.
Prendi del materiale semplicissimo ed economico: come dei fiori finti, del gesso in polvere, e del cartoncino. Prendi dell'acqua, della colla, del colore: prendi del tempo, sentiti al centro dell'Universo, e con le tue mani trasformalo in materia.

Ecco.
Dall'incontro tra l'inquietudine e la passione nascono figli bellissimi.

Ghirlanda in polistirolo e fettuccia, ricoperta in fiori di gesso dipinti, con inserti in cartoncino.

FOTO & DESIGN © Marta Costantino - "Ghirlanda Home"

venerdì 9 febbraio 2018

GIOIELLI DI CARTA: LA TRASFORMAZIONE CREATIVA

Ho iniziato a realizzare gioielli in carta nel 2011. 

È nato tutto da una domanda: lavoravo presso un editore ed una collega mi chiese dove potesse acquistare del cartoncino ondulato. Anziché rispondere, le chiesi: "Perché?"

Mi mostrò dei gioielli di carta su un sito: quel genere era molto semplice. Ma quelle immagini furono una sorta di detonatore: nell'arco di una manciata di ore ero già a casa a sperimentare e progettare forme. Quello che mi colpì fu l'opportunità di immaginare e trasformare, attraverso un processo completamente artigianale, un materiale così semplice. Un materiale che nelle mie mani diventava un oggetto di design, una piccola opera d'arte da indossare. 

I gioielli furono un passaggio cruciale della mia produzione artistica.
E questa fu una cosa che avrei compreso soltanto molti anni dopo, quando mio malgrado dovetti prenderne le distanze.

FOTO & DESIGN © Marta Costantino - "MAdd Gioielli di Carta, Semiluna in filigrana e cartoncino ondulato"

FIABE PER ORCHI - INTRODUZIONE


A tutti coloro che nello scrutare nei miei occhi, mi chiedono, poiché ravvisano nel loro turbamento qualcosa di profondo e atavico: "Ma tu chi sei?"

A voi, così rispondo.

Ci sono persone che ti porti addosso per secoli.
E che dopo secoli, riconosci con l’olfatto e con i visceri.
Io, sono una di queste.

FOTO © Marta Costantino - Stelle marine all'acquario di Genova

ON MY WAY - La pifferaia


Torino.
Ti ho seguita, incantata da una scia di colori olfattiva, trascinati su un asfalto caldo come una brace da cui sprizzavano scintille di vita stanche.
Luglio 2016.

FOTO © Marta Costantino "La pifferaia"

martedì 6 febbraio 2018

UN ERRORE MADORNALE (nuovi casi a seguire)



Esattamente otto anni fa ho avuto l'ardire di commettere l’errore più grande di tutta la mia vita: ho messo il mio culo su un aereo, lasciando Londra per sempre.
17 ottobre 2009.

Se solo poteste vedere la mia faccia mentre scrivo capireste l'entità del danno.
Sì. Tutt’oggi mi pento di quella decisione fortemente insana, insensata e deplorevole. Ho trascorso ogni dannato giorno di questi otto anni maledicendomi e indagando le ragioni di questa ridicola scelta. Ad oggi una risposta c'è ed è anche abbastanza semplice: a Londra non stavo bene con me stessa. Soltanto recentemente ho compreso come io non stia bene con me stessa da nessuna parte. Quindi, tanto valeva rimanere là.